IO SONO

Mi sono laureato in Psicologia all’Università La Sapienza di Roma nel 1990 nella convinzione di poter essere per qualcuno un aiuto professionale utile.
Ho letto molti libri, ascoltato molte lezioni, partecipato a congressi e corsi, ma la migliore formazione l’ho appresa dalla strada. Per più di 10 anni ho lavorato in una Unità Mobile per tossicodipendenti attivi a Stazione Termini e a Tor Bella Monaca a Roma, luoghi difficili dove il contatto con l’altro non è scontato e la fiducia va guadagnata sul campo.

SENTO

A oggi ho accumulato circa vent’anni di esperienza clinica, ma, per fortuna, mi sento ogni giorno socraticamente ignorante.
Mi sono formato all’uso della Psicoterapia in senso breve e strategico come approccio efficace e fruibile per tutti i pazienti e come risposta etica ai costi della terapia.
Sono stato profondamente colpito e ispirato dall’opera di Milton Erickson e dal suo mirabile uso degli stati di coscienza in terapia. Ma, in particolare, dal suo tocco umano, dal modo speciale in cui si accostava ai pazienti e faceva sentire loro la sua vicinanza.
Credo come Virginia Satir nella necessità di risvegliare e mobilitare potenziale umano e creatività nelle persone, al di là della problematicità e sintomaticità specifica di ognuno.

PENSO E MI IMPEGNO

Penso che tutti debbano provare almeno una volta nella vita l’esperienza psicoterapeutica, anche solo per una seduta, per capirne la valenza, apprezzarne la rilevanza ed eventualmente criticarla.
Pertanto mi piace impegnarmi a fare in modo che tutti possano accedere alla psicoterapia rimuovendo tutti gli ostacoli possibili, da quelli economici come il costo dell’onorario a quelli culturali ed emotivi.

ORGANIZZO E PROPONGO

Nella mia pratica clinica ho trattato molti pazienti e gruppi di persone considerati difficili con basso livello di istruzione, con profili psicopatologici importanti, con sofferenza cognitiva, detenuti, tossicodipendenti attivi e non, disabili, omosessuali, anziani e bambini e ciò mi ha sempre stimolato a cercare forme terapeutiche accessibili e creativamente rilevanti come Gruppi di Cineterapia, Arteterapia e Fiabaterapia organizzati ad hoc.

CREDO

Credo nella necessità estetica a tutti i costi, nel bisogno di vedere, riconoscere e portare nella propria vita la Bellezza, in ogni sua forma, così come ciascuno possa percepirla. e viverla
Credo nella forza curativa della Fiaba, della Letteratura, della Poesia, della Musica, dell”Arte, del Cinema, del Design e del Paesaggio.
Credo nella valenza dell’incontro umano come evento di per sè arricchente e magico per cui ogni seduta è molto più che una seduta e la cura per ognuno include molti attori al di là del terapeuta e della sua competenza.
Credo come Jung nella rilevanza delle esperienze spirituali negli esseri umani, la scintilla che trascende ogni umano potere e che costituisce il quid inesplicabile di ogni terapia riuscita.

RINGRAZIO

Ringrazio tutte le persone che finora ho incontrato umanamente e professionalmente nella Vita. E’ grazie anche a loro che tutti siamo cresciuti, almeno un pò. In fondo percorriamo tutti le stesse strade polverose del Mondo.

CONSIGLIO

C’è una piccola bottega in via anagni 96 gestita con un amore d’altri tempi verso il buon libro e la lettura da Federica Bottarelli… WWW.ILQUADERNONE.COM Un piccolo luogo dalle grandi promesse a partire dalla vetrina ben curata come se ci trovassimo da tiffany e avessimo a che fare con le cose piu’ preziose del mondo…

CLAUDIA ANDREANI

Per me la Casa si compie nella possibilità di ospitare più materiali perchè l’esperienza con la materia sia sufficientemente ricca per tutti. La ceramica si fa necessaria presenza per la sua storia, la sua natura pacifica come sosteneva il ceramista Nino Caruso, per il suo aver saputo fare Casa in quanto immancabile suppellettile, per la sua durezza e la sua fragilità.

Mi piace pensare all’incontro con l’Arte originata apparentemente dal Caso, ma in realtà effetto di una ricerca intuitiva e di un bisogno estetico quasi indicibile, così come è bello pensare alla piccola bottega legata al territorio che genera con le mani e la manipolazione paziente della terra l’idea artistica ed estraee finalmente dal fuoco l’oggetto formato.

Per cui un giorno in un viaggio perugino mi sono imbattuto nei piccoli omini sottili di Claudia Andreani, i suoi Aspettando Godot che riprendono efficacemente l’idea suggestiva dell’Attesa e che con entusiasmo ho collocato nel mio Studio di Psicoterapia di fronte alla mia chaise longue rossa laddove l’attesa salvifica deve trasformarsi in un progetto di auto-determinazione.

claudiaandreani.com